mercoledì 7 ottobre 2009

Ala Eats His Breakfast


Piaciuta la puntata di ieri sera? Come al solito spettro ampio, dalle chitarre ai beatz. Siamo partiti dallo splendido fingerpicking di Egle Sommacal, sempre legato a doppio filo al maestro John Fahey ma con una novità sostanziale: nel suo nuovo lavoro, "Tanto non arriva" (Unhip), le composizioni sono sostenute da una sezione fiati che rende ancor più ricco, evocativo, espressivo e sfaccettato il discorso musicale del chitarrista dei Massimo Volume. Esperimento riuscito. Degli Heliocentrics abbiamo già detto l'altra volta: ieri sera ci siamo sentiti una eccezionale versione di "Distant Star", con l'apporto dei grandi Percee P e Doom al mic. Jazz rap stilosissimo! A seguire Terre Thaemlitz nei panni di DJ Sprinkles, "House Music Is Controllable Desire You Can Own" è minimal emocrepuscolare che stringe il cuore con classe ed eleganza infinite... amore al primo ascolto. Con Vladislav Delay ed il suo nuovo "Tummaa", appena uscito su Leaf, siamo in territori ambient glitch meditativi che tanto si addicono al finlandese: un disco rarefatto che non abusa dei clichés del genere e scorre come un fiume carsico. Tra le sorprese elettroniche di questi ultimi anni, per quanto mi riguarda, il sudafricano trapiantato in Europa Bodycode ha un posto d'onore: "I'll Hold Your Hand", inclusa nel suo "Immune" su Spectral Sound, è una perla di rara bellezza. Anche per "Castle Rising" di Nathan Fake (da "Hard Islands" su Border Community) vale lo stesso discorso: dieci minuti da manuale su come si può fare oggi elettronica raffinatissima ed anche ballabile, con saldi punti di riferimento ma al contempo avventuroso spirito di ricerca. Perfetto per introdurre lo "Schlump Funk" di Neil Landstrumm, una delle punte di diamante del wonky beats. Appena uscito il suo mini "Bambaataa Eats His Breakfast", che approfondisce lo stile cui era approdato con "Lord for £39". La prolifica Planet Mu sforna anche l'esordio di un duo di Dublino davvero tosto, i Legion of Two: "Riffs" è una sorta di industrial-noise-dub che sembra a tratti un incrocio tra il primo Distance e Two Lone Swordsmen ma con una pesantezza rock accentuata. Bell'ascolto per gli amanti del genere. Il ritorno degli Antipop Consortium, a diversi anni da "Arrythmia", è un disco solido ed ispirato, non solo una reunion da quattro soldi, grazie davvero... "Fluorescent Black", il titolo, ben riassume il concetto chiave che sta dietro la musica di questi grandi artisti. Oggi però i fari sono tutti puntati su Raekwon, mitico membro dei Wu Gambinos, pardon del Wu Tang Clan, che stasera porta il suo nuovo album sul palco del Kindergarten. E non un disco qualsiasi... A quasi quindici anni dal leggendario "Only Built For Cuban Linx", disco stratosferico, arriva nei negozi il sequel, sempre in compagnia del fido picciotto Ghostface Killah, come all'epoca (vedi foto), più altri del Clan e produttori ovviamente d'eccezione. Ci vediamo lì. Di Mos Def abbiamo già parlato la settimana scorsa: "Roses", con Georgia Anne Muldrow alla voce, è uno dei capolavori tratti da "The Ecstatic". Per chiudere un pezzo dell'ultimo album di Bibio su Warp, "Ambivalence Avenue": in "Fire Ant" si incontrano splendidamente il glitch-hop alla Prefuse con lo stile Boards of Canada... un disco passionale e delicato, in stile cantautoriale, perfetto per l'autunno alle porte.
Un caloroso saluto da Alarico Mantovani, ci risentiamo martedì prossimo, non mancate!

2 commenti:

c ha detto...

Omar Souleyman è una roba allucinante!!! Elettronica siriana cacchio ci voleva!! E' un sacco che cercavo produzioni del genere ma erano troppo folk per la maggiore, questo Omar invece è strasintetico! LSD a Damasco, pazzesco. Grazie per aver fatto scoprire!!

Alarico Mantovani ha detto...

L'hai detto, allucinato e allucinante... un pezzo come Lansob Sherek è roba mai sentita prima... Ho trovato queste esilaranti definizioni in una recensione su Debaser: Kebab punk dance, Jihadi-Techno, Muezzin-wave, razzo Kassam! Hahahaha!