mercoledì 21 ottobre 2009

Can You Dig It?









La puntata di ieri sera si è aperta nientepopodimeno che con Omar Souleyman, baffuta stella del pop siriano, che mi ha letteralmente travolto con la sua "Lansob Sherek". Provate ad ascoltare il suo ultimo album, "Dabke 2020" (Sublime Frequencies, 2009) ed in particolare quel folle ed irresistibile mix di musica tradizionale, pop e techno che lo rende speciale. Guardatelo in azione all'ultima edizione del Sonar. A seguire i Nomo, collettivo americano dedito ad un sound mirabile costituito in parti eguali da funk, jazz e afrobeat. Il loro ultimo splendido "Invisible Cities" (su Ubiquity) fa coppia inossidabile sul mio scaffale con l'ultimo lavoro degli Heliocentrics insieme a Mulatu Astatke. Ecco dunque a ruota Shafiq Husayn e la sua morbida e solare "Lil' Girl". Se amate i Sa-Ra ascoltate il lavoro solista di Shafiq e troverete pane per i vostri denti. Esce in questi giorni l'ennesima ottima antologia tematica in cui è specializzata la Soul Jazz Records:"Can You Dig It? The Music and Politics of Black Action Films 1968-75" raccoglie decine di hit soul-funk che hanno fatto da colonna sonora ai capolavori della Blaxploitation, i vari Shaft, Coffy, Superfly, Dolemite, ecc. A corredo del doppio cd un magnifico booklet di cento pagine più cartoline e stickers. Un must per gli appassionati o anche solo per i curiosi. Per la cronaca ieri sera ci siamo sentiti un pezzo da brividi di Bobby Womack, la celebre "Across 110th Street", dall'omonimo film del 1972. Kyp Malone in libera uscita dai Tv on the Radio ci regala l'omonimo Rain Machine, disco che non fa che approfondire l'amore per la band e per gli artisti in questione. Su un ponte nero fluorescente sfrecciano invece gli Antipop Consortium. In "NY to Tokyo", pezzo dallo stratosferico beat electro-hop, condividono il mic con mister Rodney Smith aka Roots Manuva. Un duo mc/producer che è giunto al naturale approdo cui era destinato, ovvero la Anticon, sono Serengeti & Polyphonic. Avant-hop originale con spunti interessanti e con il limite/pregio, vedete voi, della maggior parte delle uscite Anticon, la cervelloticità. Il loro nuovo album si chiama "Terradactyl". Il nuovo di Bibio su Warp, "Ambivalence Avenue", è invece perfetto per guardare la pioggia e camminare sulle foglie bagnate. Sempre su Warp esce "3x3", il terzo EP della serie a latere di Los Angeles di Flying Lotus. Splendido artwork da collezione e originali lavori di remissaggio e postproduzione da parte di un'ottima schiera di artisti emergenti dell'area glitch-hop. Il "Breakage's Bill's Suit Mix" di "Testament" ascoltato ieri sera è una progressione rock da paura. Una bellezza che inquieta e incute timore. Gran concerto l'altra sera al Locomotiv dei Fuck Buttons: potenti e viscerali. Se vogliamo far le pulci a questo duo possiamo dire che c'è ancora qualcosa che non convince completamente nel loro sound ma in certi momenti sono davvero esaltanti. Recuperate il loro nuovo "Tarot Sport" (ATP), prodotto da Andrew Weatherall. Dall'Irlanda vengono invece i Legion of Two con un bel dubbone industrial intitolato "It Really Does Take Time" e contenuto nel nuovo album "Riffs" (Planet Mu). Restando in tema vi ho segnalato l'uscita di un bel film documentario di Bruno Natal sulla storia e l'evoluzione del dub, da Lee Scratch Perry a Kode9, e sull'influenza da esso esercitata su tutte le musiche a venire, dall'hip hop al punk all'elettronica. Si intitola "Dub Echoes" ed esce in dvd per la solita benemerita Soul Jazz Records. Questo il trailer. In chiusura di trasmissione "Weekend Fly" di Cooly G dall'antologia "5 Years of Hyperdub" e "Coat of Arms" di Nosaj Thing, ottimo producer di cui vi ho parlato la settimana scorsa. Se venerdì andate a vedere i Mudhoney all'Estragon fatemi sapere com'è stato! Alla prossima!